Il Blitz scalda i motori con Steve Vai

20.09.2016 17:33

 

19 settembre 2016, un lunedì al Blitz che ha tutto il  sapore di un gran sabato sera!!! Tanti musicisti hanno avvolto lo splendido palco, in religioso silenzio, cercando di non perdersi nessuna parola e nessuna nota del Maestro Steve Vai!!! E si capisce subito quando la musica e' una cosa seria, inizia con alcuni brani di grande virtuosismo con un suono che fa vacillare tutti i presenti. Abbraccia la chitarra come se fosse un prolungamento del suo corpo, la possiede, è sua, la stringe suonando con un‘espressione di godimento sul suo viso. Pelle d’oca, brividi e il non riuscire a credere  a ciò che si sente, queste le prime impressioni. I bassi ti spezzano  lo stomaco, il suono, prettamente unico e irripetibile,  spacca di brutto. Stiamo parlando di Steve Vai chitarrista ( endorser per la Ibanez dal 1986), polistrumentista, compositore, produttore discografico statunitense, pur essendo di origini italiane si è affidato a Mr. Rick Hutton per la traduzione e durante la serata abbiamo assistito a vari  siparietti divertenti fra i due.  Durante la Masterclass ha l’occasione di toccare diversi temi di grande interesse, inizia declamando il suo amore per l’Italia e ringrazia per aver ricevuto dal comune di Vicopisano le chiavi della città. Fra tutte le persone intervenute, individua i professionisti, i  compositori, chi suona per divertimento, chi per lavoro, gli insegnanti,  concludendo che si può far musica a tutti i livelli e che tutto va bene.  Le prime questioni sono: qual è l’aspetto più importante per un musicista? La teoria o l’improvvisazione? L’istinto o la consapevolezza? C’è un'unica risposta a tutto questo, ovvero fare ciò che si ritiene  più interessante per noi. Da giovane era, come tanti, un appassionato di musica, con tante perplessità e paure. Poi  ha scelto di esprimersi attraverso questo   linguaggio universale. E’ necessario trovare una sintonia con il nostro io interiore e lasciarsi trasportare dall’ intuizione in modo naturale. In ogni campo bisogna capire la struttura delle cose,  poi  occorre tanta pratica e lo studio della tecnica e  della   teoria che sono l'aspetto accademico, ma necessario. Per comporre, oltre alla tecnica  bisogna avere una profondità interiore che diventa in assoluto l’aspetto più importante,  bisogna andare dentro noi stessi, scavare per trovare qualcosa di originale e personale . Non è necessaria troppa tecnica bisogna cercare il proprio livello. Steve Vai è molto generoso con i ragazzi in sala a cui lascia  tanto spazio per le  domande.  Parlando  della sua vita, racconta di aver attraversato tante fasi diverse, momenti felici e meno, la popolarità, le premiazioni, ma tutte le esperienze hanno contribuito al raggiungimento di una sua incredibile sensibilità. Bisogna crederci e se durante una performance si raggiungono alti livelli è grazie anche all’alienazione, al non pensare a niente, solo allora si raggiunge l’oblio, il massimo della creatività.  Continua con l’esecuzione di altri due brani tratti dal duo ultimo lavoro “Modern primitive”,  suona come se si ascoltasse l’incisione su un disco, una grande emozione coinvolge tutti, passa da persona a persona, è contagiosa, fino all’esplosione fragorosa di un grande applauso liberatorio. Steve Vai racconta i suoi esordi, del resto un ragazzo che  va a lezione dal Maestro Joe Satriani e che esordisce con Frank Zappa non poteva non avere una carriera di grande prestigio come la sua.  I suoi miti: Brian May, Jimmy Page, Jimi Hendrix,  Ritchie Blackmore. Da ragazzo  ha ascoltato tanti generi musicali diversi ed era ispirato da tutto ma non avrebbe mai  pensato di  diventare all'altezza dei suoi miti. Intanto con lo studio e il tempo si stava  formando uno stile  unico. Ha iniziato a comporre all’età di 13 anni ispirato da ciò che lo circonda, le voci i rumori lo eccitano e li trasforma in musica. Tutto si trova già dentro di noi.  Steve Vai è tecnica ed espressività insieme. Lo distinguono il legato e l’uso del tremolo con cui fa “parlare” e “ridere” la sua chitarra e la complessità del  tapping e noi ne abbiamo avuto la prova live al Blitz. Musicista innovativo da sempre, usa introdurre dissonanze all’interno delle scale oltre a rumori e voci. Invita tutti a scrivere musica senza pensare e a  trovare un significato a quello che si è composto, un conforto. Conclude la chiacchierata con le persone, con una grande verità,  l'aspetto più importante di un musicista è il  “saper ascoltare” e entrare in connessione con tutto ciò che lo circonda e con l’interiorità. Il pubblico si esalta alle sue parole e dimostra tutto l’affetto e la stima per questo superbo musicista. Tutto si conclude con una Jam che vede 5 chitarristi avere la soddisfazione di suonare con Steve. Steve Vai si concede a tutti per foto e autografi con grande generosità.  Ringraziamo il Blitz Live Music Pub per l’organizzazione,  per questa apertura straordinaria di altissimo livello, e per il delirio e l’entusiasmo che ci ha regalato. Quando si lavora al meglio i risultati si notano dalle facce estremamente soddisfatte delle persone, comprese le nostre.

 A rivederci  sabato 8 ottobre!!!

 

La Zia e lo Zio Rock dj